Politica

Unione Province, pressing su partiti e parlamentari del territorio

I rappresentanti delle province dopo il riordino vogliono conoscere le intenzioni di voto deli onorevoli lombardi dopo il decreto legge di riforma approvato dal Governo. L'esame dell'Aula sarà decisivo

Il Palazzo della Regione Lombardia

MONZA - Un incontro con tutti i parlamentari eletti in Lombardia e con i segretari lombardi e nazionali di tutti i partiti per capire quali sono le intenzioni politiche rispetto alla conversione in legge del decreto di riordino delle Province. Una lettera destinata a tutti i rappresentanti delle istituzioni sul territorio, come prefetture, tribunali e Corte dei conti per sensibilizzarli sul problema dei tagli agli enti locali. Sono questi i provvedimenti presi dal Consiglio direttivo dell'Upl, Unione delle province lombarde, che si è riunito questa mattina a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, per discutere le conseguenze del decreto legge di riordino delle Province. Al consiglio erano presenti i rappresentanti di tutte e 12 le province lombarde.

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ELEZIONE DIRETTA PRESIDENTE - "La nostra maggiore preoccupazione è quella dell'elezione diretta del presidente della Provincia - ha commentato Massimo Sertori, presidente di Upl e della provincia di Sondrio - I prossimi presidenti dovranno essere eletti dai cittadini e non dai partiti, come avverrà se il decreto non sarà modificato". "Il governo per il prossimo anno ha fatto tagli per 1 miliardo e 200 milioni di euro - ha commentato Guido Podestà presidente della Provincia di Milano -. Le Province muoiono di asfissia senza riuscire a dare i servizi basilari ai cittadini". I presidenti delle Province lombarde non parteciperanno alla riunione dell'Upi prevista per martedì 13 novembre a Roma, a spiegare i provvedimenti decisi oggi ci sarà solo Daniele Bosone, presidente della Provincia di Pavia e senatore del Pd.


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