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Ecco "Schianto", la nuova produzione della compagnia Òyes

Un viaggio surreale nell’inconscio della generazione figlia degli anni Ottanta, per cui lo schianto è la condizione di partenza. E infatti il crash si materializza, subito, nelle crepe e nei tagli del grande vetro infranto davanti a cui due uomini si incontrano. Esagitato, sovraeccitato e logorroico il taxista e teso, silenzioso e schivo il suo cliente. Hanno vite da farsi perdonare, colpe da scontare e nessuno a cui poterle raccontare. Ma la notte è davanti a loro: li aspetta. Anche per loro la notte è giovane e porta consigli - di solito cattivi. 

“Tutto è esploso intorno e ci sentiamo persi, senza appigli e riferimenti - scrive la compagnia - Siamo immersi in un limbo confuso e inquietante in cui regna l’instabilità economica e sentimentale. Le ideologie sono crollate e la mancanza di prospettive rende indefiniti e sbiaditi gli oggetti dei nostri desideri”.

Ogni personaggio di “Schianto” dovrà fare i conti con la propria spinta vitale, in equilibrio precario tra speranza e disillusione. Una serie di incidenti, reali e metaforici, porterà i quattro protagonisti a condividere ansie, paure e quel che resta dei sogni nell’epoca della disillusione.

La storia è un pretesto per far esplodere i rapporti tra i personaggi ed esplorare l’abisso del desiderio contemporaneo. Le atmosfere sono cinematografiche e richiamano cult come Taxi Driver o Collateral: la notte è inquieta, è maledetta e solamente la solitudine riesce a fare compagnia ai personaggi sul palco che cercano di mettersi a nudo, che si travestono, che cercano quello schianto in cui andare in frantumi e (forse) ricostruirsi.

L’ideazione e la regia di “Schianto” sono di Stefano Cordella. Lo spunto è stato suggerito dal testo del drammaturgo e regista francese Bernard Marie Koltès “Nella solitudine dei campi di cotone”: è nato da quelle pagine il lavoro creativo di drammaturgia collettiva. La produzione della compagnia Òyes è stata realizzata con il sostegno di Mibac, Fondazione Cariplo, Next - Laboratorio delle idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo 2018-19, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro). Spettacolo finalista del bando Forever Young 2017 de La Corte Ospitale, segnalato con menzione speciale.

La compagnia. Òyes nasce nel 2010 attorno ad un nucleo di attori diplomati all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Da subito si concentra sulle crepe e le aporie che osserva nella società e da lì parte per creare drammaturgie originali, sviluppate collettivamente attraverso scritture sceniche ed improvvisazioni. La volontà è quella di mantenere sempre vivo il processo di ricerca di nuovi linguaggi, stili e materiali drammaturgici, senza perdere il confronto con la tradizione, i grandi autori classici e contemporanei. Nel 2018 Òyes vince il Premio Hystrio Iceberg come migliore compagnia emergente italiana.
 


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