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Mostra di fotografie di Vivian Maier in Arengario

Dopo il successo dell'esposizione dedicata a Robert Doisneau, in Arengario torna protagonista la fotografia con una mostra omaggio a Vivian Mier, considerata una delle maggiori esponenti della street photography.

La mostra, inaugurata sabato 8 ottobre, resterà a Monza fino all'8 gennaio. Vivian Maier, nata a New York da madre francese e padre austriaco, nel 1926 trascorre la maggior parte della sua giovinezza in Francia, dove comincia a scattare le prime fotografie utilizzando una modesta Kodak Brownie. Nel 1951 torna a vivere negli Stati Uniti e inizia a lavorare come tata per diverse famiglie. Fotografa per vocazione, Vivian non esce mai di casa senza la macchina fotografica al collo e scatta compulsivamente con la sua Rolleiflex accumulando una quantità di rullini così numerosa da non riuscire a svilupparli tutti. Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del nuovo millennio,a causa di gravi difficoltà economiche, Vivian vede i suoi negativi andare all’asta a causa di un mancato pagamento alla compagnia dove li aveva immagazzinati e parte del materiale viene acquistato nel 2007 da John Maloof, un agente immobiliare, che, nei lavori della giovane fotografa vede un immenso potenziale e dà vita a un archivio con 120.000 negativi. Grazie a questo immensoo tesoro oggi la produzione della "bambinaia-fotografa" può essere conosciuta da grande pubblico.

A Monza l'allestimento rappresenta un racconto per immagini composto da oltre cento fotografie – in maggior parte mai esposte prima in Italia – in bianco e nero e a colori, oltre che da pellicole super 8 mm, il percorso espositivo descrive Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della sua produzione.

"Tra le opere che si possono ammirare in Arengario ci sono i celebri e originali autoritratti della Maier e gli scatti della fotografa fra le strade di New York e di Chicago: la vita di tutti giorni, in particolare quella dei quartieri borghesi dove l’artista lavora, è resa attraverso uno sguardo attento soprattutto a ciò che sta ai margini, a ciò che è lasciato da parte, come gli oggetti trovati nei bidoni della spazzatura o abbandonati sui marciapiedi" spiegano gli organizzatori. 

LE INFORMAZIONI - Il costo del biglietto di ingresso è di 9 euro intero, 7 euro ridotto. Orari: da martedì a venerdì, 10.00-13.00/14.00-19.00; sabato, domenica e festivi, 10.00-20.00; lunedì chiuso.


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