Eventi

La mostra del pittore ucraino in Villa Longoni per aiutare i profughi

Una mostra per aiutare i profughi ucraini con le opere del Maestro Ivan Turetskyy. La Villa Longoni, a Desio, dal 16 al 30 aprile ospiterà una ventina di opere dell'artista ucraino contemporaneo Ivan Turetskyy, attualmente bloccato a causa della guerra, nella città di Leopoli. L'esposizione è organizzata da Consorzio Comunità Brianza in collaborazione con ArteMilo1941 Association con il patrocinio del comune di Desio. L’obiettivo principale dell’evento, oltre che far conoscere questo originale artista, è raccogliere fondi per sostenere le attività e i servizi de La Posteria Sociale di via Grandi 3, spazio che offre alle famiglie bisognose cibo e beni di prima necessità. In particolare in questo doloroso momento storico che vede il popolo ucraino in una situazione di grande sofferenza, la Posteria offrirà cibo e beni di prima necessità anche ai profughi arrivati sul territorio e alle famiglie locali che stanno ospitando nelle loro case le famiglie in fuga dalla guerra.

Sarà possibile visitare la mostra nelle seguenti date: 16 aprile dalle 14 alle 19 17 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 23 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 24 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 30 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. La mostra ha un biglietto di ingresso di 5 euro (pagamento solo in contanti), che andrà a sostenere le spese per il trasporto e l’allestimento delle opere) e sarà possibile aggiungere una donazione libera al momento dell’ingresso che sarà appunto destinata alla Posteria Sociale. Per accedere non è necessario prenotarsi. Durante i weekend saranno anche proposti dei laboratori gratuiti per bambini.

Chi è Ivan Turetskyy

Ivan Turetskyy nato nel 1956, è un artista ucraino unico. La sua storia è un percorso verso la forma perfetta, con esperimenti, vasta esperienza visiva e conoscenza enciclopedica. In primo luogo, Turetskyy è un artista di Lviv, Ucraina, già Lvov, Lemberg, nel cuore della Galizia, ai confini dell'Impero dell'Europa orientale, una città di sbiadita gloria asburgica ma una capitale europea con cuore e anima ucraina. Una piccola Praga, gli edifici sono grandiosi, magnifici, il fulcro di una città indipendente e pulsante, molto diversa dal resto dell'Ucraina. Il suo lavoro rompe gli stereotipi dell'arte ucraina dell'era sovietica e post-sovietica. L'ingresso di Ivan nel mondo dell'arte è atipico: i suoi genitori erano entrambi artisti, lavorarono come scenografi al teatro Stanislaviv dalla fine degli anni '50, offrendo un'atmosfera creativa per i loro figli; possedevano infatti una collezione privata di etnografia, oggetti prebellici e antichità. Ivan ha iniziato il suo studio con un'analisi dell'arte popolare ucraina prima di passare ai suoi esperimenti personali. La plasticità ha giocato a lungo un ruolo speciale nelle opere di Ivan Turetskyy: le forme scure o illuminate assomigliano a sagome figurative. Diventano allora visibili le ombre dei suoi capolavori artistici preferiti: scultura barocca e icona bizantina. La connessione consapevole tra forma astratta ed esperienza visiva si nota anche nelle opere dal suo connazionale, il cubo-futurista ucraino Oleksandr Archipenko: "L'arte non è ciò che vediamo, ma ciò che abbiamo dentro di noi". Ritmi dinamici rotanti, che sono sempre alla base della struttura compositiva delle opere di Ivan, conferiscono loro un'affinità inconscia con le sculture di Archipenko. Poiché né la sensazione di massa né il ritmo possono essere imitati, queste cose sono il frutto della germinazione subconscia.


Si parla di