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L'arte taiwanese di Pahsi Lin a giugno in mostra alla Villa Reale

Pahsi Lin

Le opere del grande artista taiwanese Pahsi Lin saranno in mostra alla Villa Reale di Monza. Accadrà dall'8 al 23 giugno con l'esposizione 'Monologo di doratura - infinito'. 

A un anno dalla retrospettiva 'Ho Kan. Beyond Colors and Shapes', la Villa Reale di Monza ospita un percorso espositivo dedicato a un altro maestro di Taiwan, Pahsi Lin. Organizzata sempre da Big Eyes International Vision, con l’intento di far conoscere l'arte e la cultura di questo Paese al pubblico italiano, la rassegna si avvale dei prestigiosi patrocini della Regione Lombardia e del Comune di Monza ed è realizzata in collaborazione con la Casa Museo Alfredo Pizzo Greco e la Galleria Scoglio di Quarto.

(Una delle opere di Pahsi Lin)

Ad aspettare i visitatori circa 40 opere, dipinti e sculture realizzate dal 1990 a oggi, tra cui la serie “Creazioni dorate”. L'allestimento sarà accolto nelle bellissime sale del primo Piano Nobile della Villa, secondo un percorso pensato appositamente da Stefano Soddu, scrittore e artista egli stesso.

L'artista

Pahsi Lin è pittore e scultore di grande qualità la cui opera getta un ponte tra lo spirito orientale e occidentale. I suoi quadri presentano una conoscenza approfondita dell’astrattismo occidentale, appreso anche grazie ai lavori di maestri appartenenti a generazioni precedenti, come Ho Kan, e nello stesso tempo riconducono alla cultura orientale. La sua pittura astratta infatti è spesso arricchita da ricercate citazioni di manufatti tradizionali, come le preziose e famose porcellane.

Dal lavoro di Pahsi Lin emerge la capacità di comporre la tela e di saper utilizzare una complessa variazione cromatica, utilizzata per liberare i suoi sentimenti più reconditi. La sua arte è espressione compiuta del suo spirito. Attraverso di essa egli rivela il suo concetto di “bellezza” che come per molti artisti cinesi è interpretazione della realtà esistente e non una semplice riproduzione.

Alla base della sua pittura vi è inoltre un sapiente e raffinato uso di inchiostro e oro, anch’essi testimoni di un’arte antica che riaffiora e non è mai dimenticata. L’oro è molto importante per Pahsi Lin e non è visto come simbolo di ricchezza o testimone e paese delle meraviglie per ciò che l’umano desidera, ma è solo ‘sé’. Egli accosta l’uso sapiente di queste tecniche remote all’uso del colore occidentale, catturando lo sguardo di chi osserva e infondendo alla pittura tradizionale una nuova vita. Sebbene questo procedimento possa sembrare decorativo e mondano, unito alla capacità penetrativa dell’artista, crea inaspettate ‘’reazioni alla bellezza’, come le definisce l’artista, rivelandone numerose e inaspettate varietà.


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