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L'antico tribunale dell'Inquisizione di Monza apre le porte insieme alle chiese della città

Il complesso domenicano di San Pietro Martire

Ci sono la chiesa e il chiostro del complesso domenicano di San Pietro Martire sede dell’antico Tribunale dell’Inquisizione e la chiesa di San Maurizio nel cui monastero annesso entrò poco più che 14enne Suor Virginia Maria De Leyva conosciuta come la monaca di Monza, tra i beni ecclesiastici che la Delegazione Fai Monza aprirà ai cittadini nei prossimi giorni.

La Delegazione ha accolto la richiesta dell’Arcidiocesi milanese e del Duomo di Monza di collaborare a far meglio conoscere e apprezzare il patrimonio culturale ecclesiastico di Monza nell’ambito della più ampia iniziativa delle Giornate di Valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico che si propone di far conoscere territori, comunità ed edifici, originati da motivi di natura religiosa. Le giornate sono promosse dall'Ufficio Nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana; le iniziative monzesi si svolgono anche in collaborazione con il Duomo di Monza.

La Delegazione FAI di Monza insieme al Gruppo Giovani FAI Monza propongono 5 appuntamenti per i giorni 7, 14 e 15 maggio e organizzano visite culturali che riguardano il patrimonio artistico e culturale a carattere religioso presente in città.

Il programma a Monza

Sabato 7 maggio alle ore 15 proponiamo un incontro per raccontare il mistero degli Alabardieri, nati come guardie della regina Teodolinda, responsabili della sua personale protezione e come guardiani del tesoro custodito nel primo Oraculum, poi Duomo: hanno attraversato i secoli come custodi dei tesori della Basilica di S. Giovanni Battista, tra i quali il più famoso è la Corona Ferrea, gioiello e reliquia. L’incontro permetterà di entrare in un luogo suggestivo, di solito inaccessibile al pubblico, lo Scurolo, ovvero la Cripta del Duomo di Monza, prezioso scrigno architettonico custode del reliquiario di San Giovanni Battista. L’incontro svelerà l’importante valenza simbolica della Cripta e consentirà di approfondire i molti e antichi privilegi della Basilica di San Giovanni Battista: l'Arciprete gode delle insegne episcopali quali la mitra e l'anello, può indossare vesti violacee e la cappa magna, usufruisce dell’uso del baldacchino per la processione del "Santo Chiodo". Sarà l’occasione per incontrare gli Alabardieri, presenti armati di spada e alabarda durante le Sacre funzioni più importanti, agli ordini dell’Arciprete, custodi dei tesori della Basilica.

Sabato 14 maggio è la volta delle visite culturali presso la Chiesa e il chiostro del complesso di San Pietro Martire. Insieme al FAI conosceremo la storia del complesso conventuale che comprendeva la chiesa, sorta ai primi del ‘300 in stile gotico lombardo, il chiostro e il monastero domenicano, che fu anche sede del Tribunale dell’Inquisizione. Si potranno ammirare testimonianze antiche come i preziosi lacerti degli affreschi trecenteschi nella Cappella dell’Eucaristia, nella Cappella di San Pietro Martire e, nella navata sinistra, i resti di una Crocifissione d’ambito protogiottesco, oltre al chiostro quattrocentesco. Partecipano i pellegrini dell’Associazione Cammino di Sant’Agostino impegnati in una camminata artistica devozionale a Monza con partenza dalla Villa Reale, fermata a San Pietro Martire e tappa finale al Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Sabato 14 maggio sono aperte anche le porte della Chiesa di Santa Maria in Strada, la cui fondazione è citata in un documento del 1348, dovuta a terziari francescani che trasformarono un edificio nella contrada di Strada in oratorio consacrato a Dio e alla Beata Vergine Maria. La facciata, della seconda metà del Trecento ma ampiamente rimaneggiata nel 1870 dall’architetto Carlo Maciachini, è riccamente ornata con rilievi in cotto dal carattere geometrizzante e accoglie, nel registro superiore, la copia di una statua lapidea raffigurante la Madonna col Bambino. Restaurata nel 1870, la fronte, con finta loggia e ornati in cotto, resta una delle più belle del gotico lombardo. La visita è l’occasione per ammirare i lacerti di una Annunciazione e l’affresco della Crocifissione, l’unico brano di pittura murale del ‘300 a Monza pervenutoci pressocché integro e in discreto stato di conservazione.

Domenica 15 maggio FAI Monza apre alle visite la Chiesa di San Maurizio, con la sua splendida facciata in cotto e marmo. La sua fama s’intreccia alle vicende di Suor Virginia Maria De Leyva, la monaca di Monza che, nel 1589, a soli quattordici anni, prese il velo nel monastero di clausura benedettino annesso alla chiesa, in seguito soppresso e di cui restano solo alcune porzioni murarie. I volontari narratori del FAI potranno mostrare un apparato decorativo e pittorico di rara uniformità, incentrato sui maggiori interpreti del gusto barocchetto lombardo: le opere di Carlo Innocenzo Carloni (1740-42), con quadrature di Giuseppe Castelli (juniore) e del Perucchetti, le tele alle pareti di Antonio Maria Ruggeri, Ambrogio Brambilla, del monzese Giambattista Gariboldi e di Francesco Corneliani (il pittore amico dei Verri).

Domenica 15 maggio la possibilità di scoprire la Chiesa neogotica di Santa Maria degli Angeli con un prezioso affresco trecentesco. La chiesa dalle forme neogotiche, opera dell’architetto e ingegnere Spirito Maria Chiappetta, è stata costruita tra il 1902 e il 1908, sul luogo di una preesistente chiesa seicentesca fondata dal gesuita Bartolomeo Zucchi presso la casa paterna, nei pressi del punto in cui San Carlo nel 1578 aveva compiuto un miracolo guarendo una nobildonna del borgo. La visita permetterà di conoscere l’affresco trecentesco della Dormitio Virginis (1320 ca.), strappato dalla distrutta chiesa di San Michele e conservato oggi in fondo alla navata destra.

Informazioni: Delegazione FAI Monza monza@delegazionefai.fondoambiente.it 


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