Economia

I cinesi vogliono comprare Esselunga: offerta da 7 miliardi e mezzo agli eredi di Caprotti

L'offerta è stata presentata dal colosso cinese Yida International. Tutti i dettagli

Un'offerta da sette miliardi e mezzo per Esselunga. E un’emblema dell’imprenditoria italiana che potrebbe trasformarsi - come “amava” dire il suo creatore - in un impero “falce e carrello”. Esselunga, il gruppo di supermercati messo in piedi da Bernardo Caprotti, è finito nel mirino di un’azienda cinese. 

Stando a quanto riporta “La Repubblica”, infatti, Yida International Investment - colosso orientale dell’immobiliare e dell’energia - avrebbe presentato un’offerta da sette miliardi e mezzo al gruppo Supermarkets italiani e a Villata, le aziende della famiglia Caprotti che gestiscono proprio Esselunga e il patrimonio immobiliare del gruppo, per rilevare l'intero pacchetto. 

Scrive La Repubblica: 

Attraverso i suoi legali, il gruppo cinese avrebbe fatto pervenire a tutti gli azionisti un'offerta a nove zeri, sotto forma di manifestazione d'interesse vincolante subordinata ad una due diligence. 

Sette miliardi e mezzo, inevitabilmente, è una cifra che potrebbe far vacillare gli eredi di Caprotti. Anche perché lo scorso settembre Esselunga era stata valutata tra i quattro e i sei miliardi di euro: una cifra ben inferiore, quindi, ai sette miliardi e mezzo che arriverebbe dalla Cina. 

L’offerta cinese, inoltre, arriva in un momento in cui il futuro di Esselunga non è ancora delineato al massimo, anche per le “difficoltà familiari” di rapporti tra Marina e gli altri due di figli di Bernardo, Violetta e Giuseppe

Nonostante le linea guida di Caprotti, che nel suo testamento ha chiesto agli eredi di vendere Esselunga ad un’azienda internazionale ma mai a una Coop, Marina e la madre Giuliana Albera sembrerebbero essere sempre più intenzionate a tenere la direzione del gruppo. L’ostacolo, però, è liquidare gli altri due figli. 

Il nuovo ostacolo, da ora, potrebbe però essere resistere all’offerta cinese. Esselunga, al momento, non ha né confermato né smentito le voci.