Cronaca

"Paura sui mezzi pubblici: serve l'esercito o la vigilanza privata"

La proposta di Salvatore Russo, consigliere della Lega a Monza

Immagine d'archivio

Esercito o vigilanza privata sui mezzi pubblici per garantire la sicurezza del conducente e dei passeggeri. La richiesta è del consigliere comunale Salvatore Russo (Lega). Il rappresentante del Carroccio ha avanzato la proposta durante il consiglio comunale di Monza di lunedì 31 maggio.

Una richiesta che Russo ha già presentato anche al consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta, affinché l’iniziativa possa essere allargata a tutta la Lombardia. “Ho raccolto numerose segnalazioni da parte dei conducenti e dei passeggeri – spiega Russo a MonzaToday -. Sui mezzi pubblici c’è mancanza di sicurezza, anche su quelli che attraversano la città di Monza. Purtroppo, come anche i fatti di cronaca raccontano, ci sono molti gruppi di ragazzi che arrivano da fuori città e che a Monza, dal centro alla periferia, spacciano e compiono atti vandalici. Queste bande arrivano dalla periferia di Milano e dalla Brianza”.

Bande che raggiungono il capoluogo in treno o in autobus, non rispettando le regole già sui mezzi pubblici. “Non pagano il biglietto – prosegue Russo -. Non indossano correttamente la mascherina e se vengono ripresi insultano o alcune volte passano anche alle mani. Danneggiano i mezzi, soprattutto quando si siedono sui sedili posteriori, spesso già alticci. Il conducente è da solo e non può intervenire. Può soltanto fermare il mezzo e chiamare le forze dell’ordine nella speranza che arrivino velocemente. Nel frattempo potrebbe succedere di tutto. le telecamere di videosorveglianza presenti su alcuni mezzi servono a poco o a nulla”.

Russo sollecita la presenza di presidi sui mezzi. Un intervento che coinvolgerebbe solo alcune tratte e alcuni orari quando le situazioni sono particolarmente a rischio. “La presenza di una divisa dovrebbe comunquer disincentivare chi ha cattive intenzioni – conclude -. Permettendo all’autista di lavorare in totale tranquillità, e ai passeggeri di sentirsi protetti”.


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