Cronaca

Etichette della frutta su vini pregiati per rubare bottiglie all'Esselunga: "Devo sfamare i figli"

L'uomo, 45enne di origine bulgara, è stato denunciato dalla polizia di Stato per furto e ricettazione

Pesava un frutto, scegliendo le varietà meno care. E l'etichetta che la bilancia generava poi la apponeva su una bottiglia di vino pregiata che aveva intenzione di rubare (o meglio di pagarla meno) e poi rivendere. Così per diciotto volte, con altrettante bottiglie trasformate in merce da pochi centesimi per un conto totale alle casse automatiche di sei euro a fronte di cinquecento euro di spesa effettiva. Una scena che martedì a Monza si è ripetuta per ben due volte, in due supermercati diversi.

Nei guai è finito un cittadino di 45 anni di origine bulgara che è stato notato da un addetto alla sorveglianza del punto vendita Esselunga di viale Libertà che ha richiesto l'intervento dei poliziotti della Questura di Monza. Gli agenti hanno denunciato il 45enne per furto e ricettazione e l'uomo, in lacrime, ha spiegato di averlo fatto per necessità e per "sfamare i suoi figli" avendo perso recentemente il lavoro a causa della crisi economica generata dalla pandemia e avendo quindi intenzione di rivendere la merce.

Prima del supermercato Esselunga di viale Libertà, nello stesso pomeriggio l'uomo aveva "visitato" anche il punto vendita dello stesso marchio in via Buonarroti, sempre a Monza. E aveva messo in atto lo stesso piano, riuscendo a portar via anche da qui bottiglie di vino pagate al pezzo di una pera o di una mela. Per l'uomo è scattata dunque la denuncia. 


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