Cronaca

Sette arresti per droga: sgominata banda di pusher nella Brianza monzese

Le indagini sono partite nell'agosto 2015 dopo la morte per overdose di un giovane monzese

La droga sequestrata

La morte di un giovane di Monza per overdose, a Seregno, a 34 anni, nell’estate di un anno fa. Sono iniziate da qui le indagini dei carabinieri della compagnia di Seregno (coordinate dal pm di Monza Luisa Zanetti) che hanno portato all’arresto di sette spacciatori per detenzione illecita di cocaina e hashish. Una banda specializzata nello spaccio di droga capace di distribuire ogni mese un chilo di cocaina e sette di hashish con un giro d’affari di almeno 150 mila euro ogni trenta giorni. Le manette sono scattate in seguito a un’ordinanza emessa dal Tribunale di Monza.

All'operazione «San Fruttuoso» ha lavorato intensamente, per circa sei mesi, il Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Seregno. Un lavoro di indagine vecchio stile per la quale è stata decisiva la profonda conoscenza del territorio e il ricorso a confidenti.

Uno dopo l’altro, nelle maglie degli uomini dell’Arma sono finiti tutti i sette pusher.

I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE "SAN FRUTTUOSO": I LUOGHI DI SPACCIO E IL VIDEO

Di origine prevalentemente nordafricana, gli spacciatori rifornivano le piazze dello spaccio di parecchi comuni della provincia di Monza e Brianza. In particolare la droga scorreva a fiumi nei popolari quartieri monzesi di San Fruttuoso e San Rocco, ma anche in numerosi comuni della Brianza: il quartiere Meredo di Seregno, e Seveso e Meda. Con incursioni anche a Sesto San Giovanni e a Cinisello Balsamo. Vasto il giro dei clienti: più di cento sono stati segnalati come assuntori di sostanze stupefacenti.

La banda era fondata su una vera e propria piramide gerarchica. In cima c’era Abdelillah Canar, egiziano di 56 anni al quale i pusher dovevano obbedienza assoluta. Si occupava lui di procurare la droga sulla piazza milanese per poi distribuirla alla banda affinché la rivendesse in Brianza e nel Nord Milano. La sua casa di San Fruttuoso fungeva anche da "base", anche se - come vedremo - la droga era custodita soprattutto in auto parcheggiate per la strada.

Con lui, sempre a Monza, tre egiziani che si occupavano di spacciare a San Fruttuoso e San Rocco: Omar Rahmoun (45enne di Santo Stefano Ticino, nel Milanese) e una coppia, formata da Souhail Rahmoun e Dalila El Badaouy, residenti a Magenta. Gli altri tre arresti riguardano Mohamed El Topgy, egiziano di 36 anni, e la compagna romena Diana Soare, 23enne, entrambi abitanti a Monza. Arrestato infine un tunisino di Meda, Haythem Adouani. Mancano all'appello due persone tuttora latitanti.

GUARDA IL VIDEO | Lo spaccio tra Monza e Seregno

Nascondevano la droga all'interno di varie automobili che lasciavano parcheggiate su strada (una tecnica sempre più usata dai "pusher"). I carabinieri hanno individuato una quindicina di auto utilizzate nell'arco dei sei mesi d'indagine, intestate a prestanome o prese in leasing. Le cambiavano spesso, ogni due o tre settimane, quando ritenevano che fossero "bruciate". Per evitare che venissero trovate dalle forze dell'ordine, le spostavano di posto piuttosto di frequente, e comunque dopo le cessioni di droga.

Tenevano i contatti con i clienti attraverso messaggi telefonici: è proprio con i tabulati dell'utenza del 34enne morto che i carabinieri sono risaliti al "capo", con cui il giovane aveva avuto due contatti quella notte, evidentemente per procurarsi la cocaina. Quanto ai luoghi di spaccio, sceglievano vari incroci stradali, la rotonda di San Fruttuoso, lo spazio davanti al Bingo di Monza, i vari ingressi del parco del Meredo, varie vie di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.

La conferenza a Milano (Foto Melley/MT)