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Ilaria Salis in tribunale: ancora in catene e col guinzaglio

Le prime informazioni sul processo in corso stamattina a Budapest

Ilaria Salis (immagine di Maurizio Acerbo)

Come aveva previsto il padre Roberto Salis, oggi Ilaria è entrata nuovamente nell'aula del tribunale di Budapest con le catene ai polsi e ai piedi, condotta con un guinzaglio da una agente penitenziaria. Questa mattina, giovedì 28 marzo, è in corso il processo contro l'insegnante monzese, attivista antifascista, da 13 mesi detenuta a Budapest con l'accusa (sempre rigettata) di avere aggredito l'11 febbraio 2023 due ragazzi neonazisti durante la Giornata dell'onore che si svolge nella capitale ungherese.  Nell'udienza di giovedì i giudici dovrebbero decidere sulla sua richiesta di scontare la detenzione ai domiciliari.

Ivan Scalfarotto, senatore milanese e responsabile esteri di Italia Viva, è presente al processo e ha scritto su X: "Niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio". E poi ha aggiunto: "Se l’imputata è attaccata a un guinzaglio è solo per esercitare una vessazione, per imporre su di lei un potere coercitivo in una modalità non necessaria e ridondante. Questo è tutto il contrario dello Stato di diritto e nella nostra Unione Europea nulla di tutto questo dovrebbe mai verificarsi". Tra gli altri esponenti politici italiani presenti, i parlamentari Laura Boldrini (Pd) e Nicola Fratoianni (Avs) e il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. 

Ilaria Salis ha autorizzato per iscritto la stampa italiana a diffondere le sue immagini con le catene e il guinzaglio. E all'esterno del tribunale un gruppo di estremisti di destra ha minacciato la 'pattuglia' composta dagli avvocati e dagli amici di Ilaria Salis, tra cui due esponenti di Giuristi democratici e il fumettista Zerocalcare: "Stai zitto o ti spacco la testa", avrebbero detto al loro indirizzo, secondo quanto riferito dall'avvocato Eugenio Losco: "Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando".

Intanto il padre Roberto nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook aveva annunciato la partecipazione al processo anche dei Giuristi democratici ricordando che "Le organizzazioni internazionali che sorvegliano l'applicazione dello Stato di Diritto sono fondamentali per evidenziare le violazioni che sono avvenute ed avvengono in questo processo politico". E questa mattina, alla vista dell'ingresso della figlia in aula coi ceppi, ha scritto: "L'arrivo di Ilaria in Tribunale è una vergogna". 


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