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Pedemontana / Lissone

In Brianza lo svincolo autostradale più grande d'Europa: ma i cittadini non lo vogliono

Venerdì 23 giugno il Comitato per la difesa del territorio di Lissone sarà presente in consiglio comunale

A Lissone – precisamente nella frazione di Santa Margherita – sorgerà lo svincolo autostradale più grande d’Europa: quello di Pedemontana. A neanche 2 km di distanza, a Macherio, ci sarà un altro grande svincolo stradale. Un primato del quale molti cittadini non vanno assolutamente fieri e che si stanno battendo affinché non diventi realtà. Venerdì sera, 23 giugno, alle 20.30 i componenti del Comitato per la difesa del territorio saranno presenti al consiglio comunale di Lissone. Durante l’assise verranno discusse due richieste per le quali, nelle scorse settimane, il Comitato ha raccolto 390 firme: l’adesione anche del comune di Lissone al ricorso al Tar avanzato dal comune di Lesmo in merito alla realizzazione di Pedemontana, e che il comune metta a disposizione (gratuitamente) al Comitato la sala civica di Santa Margherita. “Quello di venerdì sarà un consiglio comunale molto importante - fanno sapere a MonzaToday dal Comitato per la difesa del territorio di Lissone -. La politica cittadina dovrà esprimersi chiaramente in merito alla vicenda Pedemonatana. Dire chi è favorevole e chi contrario alla realizzazione di quell’infrastruttura che avrà pesantissime ripercussioni sulla città. Ma non solo”.

Il Comitato si era già fatto sentire ad aprile con l’organizzazione della catena umana a Santa Margherita, e poi è stato tra i promotori del grande presidio organizzato lo scorso 10 giugno davanti al Palazzo della Regione Lombardia a Milano. Oltre all’organizzazione di incontri, mostre e approfondimenti sul tema Pedemontana, inquinamento, traffico e difesa della salute.

Se Pedemontana verrà costruita l’impatto per chi vive nei pressi dell’autostrada sarà molto forte. “Lissone vive già il problema della cementificazione e della mancanza di aree verdi - aveva spiegato Marco Donadel in una precedente intervista a MonzaToday -. Verrebbe intaccata una delle poche aree verdi rimaste. Santa Margherita verrebbe così stretta tra la Statale 36 e Pedemontana, con un grave inquinamento acustico e dell’aria. La viabilità diventerebbe ancora più pericolosa. Diventerebbe difficile anche spostarsi in bicicletta pedalando accanto ai camion che sfrecciano. La frazione verrà tagliata e per andare a Lissone o comunque uscire da Santa Margherita servirebbe l’auto. Un bel problema, soprattutto per gli anziani”. A ciò si unisce anche la paura per gli scavi. “Inutile nascondersi, il problema diossina esiste - aggiunge -. La terra verrà smossa e logicamente la diossina si muove nell’area: non resta ferma come qualcuno ci vuol far credere entro certi limiti. Verrà anche trasportata sui camion che attraverseranno il territorio. Perché dobbiamo rischiare tutto questo per un’autostrada che non serve? Un’autostrada i cui costi di percorrenza, abbiamo già visto, sono elevati e quindi poco appetibile per gli automobilisti”.

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