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La storia di Mariella, 83enne che accoglie due ragazze ucraine e un bimbo di 3 anni

La monzese, invalida al 100%, ha aperto le porte della casa

"Ho aperto le porte della casa a tre persone che scappano dalla guerra. Non ho fatto nulla di speciale. È un'azione normalissima, che se tutti fossimo umani faremmo". Così inizia la chiacchierata con Mariella, 83 anni, invalida al 100%. Mariella vive a Monza insieme alla sorella. Una vita da sempre dedicata al lavoro, alla famiglia e al volontariato. In passato aveva anche ospitato alcuni bambini provenienti dall'Ucraina e quando è scoppiata la guerra si è messa subito in contatto con le associazioni di riferimento e ha dato la sua disponibilità ad accogliere i profughi.

"A causa dei miei problemi di salute mia sorella si è trasferita a casa mia. Il suo appartamento è proprio accanto al mio. Insieme abbiamo pensato di aprirlo a chi scappava dalla guerra", prosegue. Ieri l'arrivo degli ospiti. Si tratta di due ragazze una laureata in filosofia, l'altra lavorava in banca ed è al sesto mese di gravidanza. Insieme anche il bambino di 3 anni. Mariella e la sorella hanno preparato tutto al meglio. Con l'aiuto della domestica hanno sistemato la casa, rifatto i letti, riempito il frigorifero e la dispensa, hanno cercato anche un lettino per il piccolo. 

"Grazie alla rete di contatti con le amiche ho recuperato anche qualche lenzuolo e adesso cerco un passeggino - aggiunge -. Così se vogliono fare qualche passeggiata per il quartiere con il bambino non ci sono problemi". Mariella è felice dell'arrivo delle ragazze. "La casa è a loro disposizione. Sonio libere e sanno che, se hanno bisogno, devono solo suonare il campanello. Noi ci siamo. Questa mattina le accompagneremo in questura per i documenti di rito, e prima abbiamo mostrato loro il mercatino rionale dove possono acquistare la frutta e la verdura che vogliono. Economicamente sono indipendenti".

Mariella ha deciso di raccontarci la sua storia con la speranza che, altre persone, aprano le porte della loro casa e del loro cuore a chi scappa dalla guerra. "Non siamo eroi, dovrebbe essere la normalità", ripete.

Una normalità, quella di Mariella, che è appare sempre più come qualcosa di straordinario. La donna da anni partecipa attivamente alle iniziative dell'associazione #Foodforall. Ogni domenica cucina una trentina di pasti che i volontari dell'associazione distribuiscono poi ai senzatetto che vivono vicino alla stazione centrale di Milano. 


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