Attualità

Maschere bianche e messaggi contro la violenza: a Monza il flash mob degli studenti

La mobilitazione dei ragazzi che hanno realizzato progetti e attività di sensibilizzazione

Il flash mob

Maschere bianche sul volto. Visi annientati dalla paura, dalle umiliazioni, dal terrore e dalle pressioni psicologiche. Volti di donne che hanno perso i colori della vita perchè private della libertà. E mani strette attorno al collo per simboleggiare quell'abbraccio tossico, che soffoca. E poi i cartelli, in inglese, con le frasi della violenza. Quella che potrebbe presentarsi anche sotto gli occhi dei più giovani. "You are mine!", "Fammi vedere le tue chat", "Perché lui ti sta guardando in quel modo?!", "Dov'eri e con chi eri?", "Non uscire stasera". E ancora: "Dammi le tue password" o "Non vestirti così".

Cartelli rossi - il colore della giornata contro la violenza sulle donne - che rappresentano alcune delle forme subdole tramite cui il controllo e la violenza si può manifestare. E sono state mostrate dagli studenti della IV B e IV C Scienze Applicate del liceo Frisi di Monza che hanno dato vita a un flash mob nella giornata di sabato 25 novembre nel cortile della scuola. 

Maschere bianche in viso, un dettaglio rosso nell'abbigliamento e manifesti con slogan - in inglese - per dire no a ogni forma di violenza. Gli studenti, con il coordinamento del professor Massimiliano Interlandi, docente di inglese, hanno realizzato il logo dell'iniziativa che fonde i simboli tradizionalmente associati all'uomo e alla donna legati da un fiocchetto rosso che ha la forma di due manette. Per riaffermare, con consapevolezza, che l'amore non imprigiona. Deve essere libero, consapevole e basato sul rispetto. E all'intervallo una studentessa ha intonato "Woman" di John Lennon, cantando per i compagni. Per riflettere anche con la musica. 

"I ragazzi sono stati bravissimi" spiega il professor Interlandi. "Di solito siamo noi insegnanti che per cinque anni, tutte le mattine, assegnamo consegne e diciamo loro cosa devono fare. Quando invece vengono lasciati liberi di creare nascono delle cose meravigliose e quando si percepiscono capaci e in grado di fare qualcosa e sono protagonisti del risultato finale lo fanno davvero con molta più motivazione soprattutto se stanno dando forma a qualcosa di utile per la comunità". 

Il sito internet dei ragazzi per aiutare le donne vittime di violenza

Tra le iniziative contro la violenza realizzate dal liceo Frisi c'è anche un progetto che ha visto impegnati i ragazzi nella realizzazione di un sito internet in inglese per liberare le donne dalla violenza. Per tendere una mano a chi vuole uscire da una spirale di maltrattamenti e vuole chiere aiuto. Un portale web che parla inglese così da poter comunicare e aiutare anche le donne straniere che, oltre all'isolamento causato dalla violenza, sentono anche il peso delle barriere linguistiche. A metterlo a punto sono stati gli studenti della terza B Scienze Applicate sempre insieme al professor Interlandi. Un'iniziativa pensata e voluta per contrastare e sradicare il terribile fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere, promuovendo la cultura del rispetto tra le nuove generazioni. Il progetto, dal titolo "Frisi Aginst Women Violence" è stato presentato sabato 18 novembre alla Villa Reale di Monza, in occasione della tavola rotonda organizzata dalla questura di Monza dal titolo "Questo non è amore". 

"Nell'ambito delle lezioni di educazione civica ho assegnato ai ragazzi un compito di realtà che hanno perfezionato con la realizzazione di un sito internet. Si tratta di una iniziativa per formare cittadini di domani consapevoli" spiega il professor Interlandi. "Hanno dato forma a una ipotetica onlus che si occupasse di accoglienza e assistenza a donne vittime di violenza che avevano anche la difficoltà di un divario linguistico e che non parlavano italiano. E quindi hanno realizzato il sito internet in inglese". Un sito internet con icone, loghi, link dall'alta leggibilità e di presa immediata che vuole essere uno strumento per chi ha bisogno di aiuto. I ragazzi hanno lavorato su approfondimenti che hanno valorizzato la storia e le battaglia di alcune donne diventate icone e simboli, presenti in una apposita sezione del sito, tra cui Frida Khalo, le sorelle Mirabal nel ricordo dell'assassinio delle quali è stata poi istituita la giornata internazionale della violenza sulle donne che cade proprio il 25 novembre. Ma anche una raccolta di app e di strumenti per chiedere aiuto tra cui anche l'applicazione della polizia di Stato che permette di fare segnalazioni anche anonime. Una sensibilizzazione nei confronti dell'educazione al rispetto dei più giovani che è stata anche accompagnata da un confronto in classe che ha sottolineato le avvisaglie delle violenza, anche psicologica, che si manifestano in una relazione anche tra giovanissimi. "La costrizione a non truccarsi, a non uscire con le amiche, a non indossare qualcosa solo perchè potrebbe attirare troppo l'attenzione, il controllo del cellulare sono avvisaglie" rimarca Interlandi che ai ragazzi vuole insegnare non solo a essere studenti preparati ma uomini e donne di domani consapevoli e portatori della cultura del rispetto. 

Le iniziative delle scuole

Il liceo Frisi non è stata l'unica scuola monzese ad aver organizzato iniziative contro la violenza nel corso di questa settimana e con progettualità che attraversano tutto l'arco dell'anno perchè di femminici e di violenza di genere non si debba parlare soltanto il 25 novembre, un giorno all'anno, ma sempre. Per combatterla davvero. Al liceo Zucchi, dove nei giorni scorsi in un bagno è stata trovata una scritta che ha sconvolto la scuola e gli stessi studenti, inneggiante a Filippo Turetta, il giovane accusato di aver rapito e ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stata realizzata una mostra dal titolo "Filo Rosso" con disegni e riflessioni dei ragazzi. Al Mosè Bianchi una mostra virtuale ha riunito in una vertina virtuale opere, produzioni e frasi dei ragazzi. Alla scuola Paolo Borsa una panchina rossa è stata ricoperta di post it dello stesso colore con pensieri scritti da diversi studenti. Tante iniziative per promuovere proprio partendo dai ragazzi la cultura del rispetto perchè non succeda ancora. E non succeda più. 


Si parla di