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Gli amici a quattro zampe hanno freddo: dove portare le coperte che non si usano più

L'appello della LNDC Animal Protection per portare le loro vecchie coperte e trapunte al rifugio più vicino, per scaldare gli animali abbandonati

Una coperta per scaldare i tanti cucciolotti e cani abbandonati ospiti dei canili. Anche quest'anno torna la campagna di sensibilizzazione della LNDC Animal Protection per donare una coperta che non si usa più agli animali. In Lombardia la Campagna è attiva per i tre rifugi LNDC Animal Protection a Milano, Pavia, e Varese.

“Anche se gestiti da volontari amorevoli, tutti i rifugi sono comunque delle prigioni a cui sono condannati degli esseri innocenti”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Per quanto gli attivisti si impegnino a fare del loro meglio per garantire il massimo ai loro ospiti, di certo quel tipo di vita non può essere paragonata a quella che gli animali potrebbero fare in una casa dove riceverebbero l’amore e il calore di una famiglia tutta per loro”.

“E il calore è tra le cose che più mancano a queste creature durante l’inverno. Per questo motivo, faccio appello a tutte le persone sensibili affinché portino le loro vecchie coperte al rifugio della loro città o a quello più vicino. Lo stesso appello lo rivolgo alle tante strutture ricettive – alberghi, bed & breakfast, case vacanze – che decidono di sostituire coperte e trapunte delle loro stanze. In questo modo si può dare un aiuto concreto alle tante creature che vivono in un freddo box in attesa della giusta adozione”.

“La priorità rimane sempre quella di dare una nuova casa e una nuova vita a ognuno degli animali nei rifugi. La speranza è che una visita fatta con l’obiettivo di portare una vecchia coperta possa far scoccare la scintilla di un nuovo legame con uno dei tanti ospiti che sono in attesa, trasformando un piccolo gesto di solidarietà in un enorme gesto d’amore con l’adozione di un animale sfortunato che sicuramente cambierà la nostra esistenza, regalandoci un sorriso inatteso, un conforto e un sostegno”, conclude Rosati.


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