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La città brianzola che festeggia i suoi primi 100 anni

In programma un anno di festeggiamenti e di eventi

Parco Villa Tittoni (Foto Fb Comune di Desio)

Desio spegne la 100esima candelina. Festa di compleanno domani, sabato 24 febbraio, per la città di Desio.  “Si avvicina una di quelle ricorrenze da celebrare con orgoglio e che fanno la storia di una comunità – fanno sapere dal comune di Desio -. Il ricevimento del titolo di “Città di Desio” e la conseguente concessione della corona d’oro turrita sullo stemma civico.  Questo avvenne in seguito all’emissione del Regio Decreto del 24 febbraio 1924, in cui si riconoscevano ufficialmente il ruolo e l’importanza del Comune di Desio, che fu protagonista di una progressiva crescita economica e che ebbe un’importante accelerazione nel periodo immediatamente successivo all'Unità d'Italia, quando aprì i battenti il setificio "Egidio & Pio Gavazzi", che nel giro di pochi anni divenne uno dei principali setifici a livello mondiale”.

Importante sede della fabbrica automobilistica

Oltre al settore tessile, Desio conobbe un grande sviluppo anche nel settore meccanico e in quello del mobile. Da fine Ottocento la comunità cittadina si impegnò per ampliare l'antica chiesa prepositurale attraverso la costruzione di una grande cupola. La chiesa venne solennemente riconsacrata dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nell'agosto del 1895. E in breve tempo la città vide una vertiginosa crescita, al punto che già nel 1924 ottenne il riconoscimento del titolo di città. Con il boom economico del secondo dopoguerra, Desio si trovò in una nuova fase di espansione con la creazione di  insediamenti produttivi, primo tra tutti lo stabilimento automobilistico dell’Autobianchi.

Un anno di festeggiamenti 

“Il centenario di Desio Città è una tappa importante nella storia della nostra comunità –commeta il sindaco Simone Gargiulo -. Un’occasione per celebrare e riflettere sulla nostra identità e sullo spirito più autentico della desianità, cioè lo sforzo e la capacità di intraprendere, offrendo una possibilità di crescita, che oggi rendono Desio una realtà attrattiva, capace di conquistare chi la vive e la frequenta”. Una festa che non si limiterà soltanto alla giornata del 24 febbraio, ma che proseguirà con una serie di manifestazioni nel corso di tutto il 2024. A partire dal 24 febbraio, per tutto l’anno, sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo in memoria di questa ricorrenza, oltre a un logo che sarà svelato a breve. Sabato 24 febbraio alle ore 18 sarà la volta di un concerto a cura dei Campanari della Basilica di Desio, seguito dalla Santa Messa alle 18.30 nella Basilica dei Santi Siro e Materno. In primavera sono inoltre in programma un un ciclo di incontri sulla storia della Città di Desio in biblioteca dal titolo: “Dal villaggio celtico al villaggio globale - Evoluzione urbana di Desio”, a cura del Professor Massimo Brioschi, desiano doc, esperto conoscitore della storia locale e non solo. Saranno coinvolte tutte le Istituzioni scolastiche, le Associazioni e altre realtà del territorio nella realizzazione di ulteriori eventi e iniziative che si sviluppino nel corso dell’anno, per culminare in un momento celebrativo di rilievo in occasione della Festa di Desio e proseguire sino a fine anno.

Il simbolo della basilica

“Per noi è  un onore celebrare questa ricorrenza con una serie di eventi all’insegna dei Cento anni di ‘Desio Città’ – racconta l’Assessore alla Cultura, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo - Tra le varie iniziative in cantiere possiamo anticipare un ciclo di incontri sulle vicende storiche dell'abitato desiano e un nuovo logo che utilizzeremo per tutto l’anno. Possiamo preannunciare che graficamente farà da sfondo la Basilica dei Santi Siro e Materno, che contribuì alla concessione del titolo di Città, grazie anche all'influenza di un suo eminente cittadino, Achille Ratti, divenuto Papa con il nome di Pio XI. In questo voglio ringraziare calorosamente i Campanari della Basilica di Desio per il loro appassionato supporto nel ricordare questo prestigioso riconoscimento e celebrare la storia della nostra comunità”.


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