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Trivelle al lavoro a Desio: sono iniziati i sondaggi del terreno di Pedemontana

Il sindaco Simone Gargiulo ha informato i concittadini sulle attività in corso in città: si tratta di saggi sul terreno per verificare il fenomeno degli occhi pollini, diffuso in Brianza, nell'ambito degli scavi preliminari per le nuove tratte dell'autostrada

La trivella in azione per i sondaggi del terreno di Pedemontana

Trivelle in azione a Desio per i sondaggi del terreno di Pedemontana. Come anticipato da MonzaToday, i mezzi di cantiere sono già al lavoro in alune zone della Brianza. E tra le aree dove le trivelle stanno già effettuando dei campionamenti e dei saggi sui terreni che saranno coinvolti dal tracciato delle nuove tratte dell'autostrada c'è anche il comune di Desio.

A informare i concittadini su quanto sta accadendo in questi giorni in città è stato il sindaco Simone Gargiulo che ha precisato che le operazioni in corso notate da diversi concittadini con la presenza di trivelle in via Dalla Chiesa, all’altezza della torre piezometrica dell’acquedotto gestito da BrianzAcque, riguardano proprio gli interventi preliminari per il cantiere dell'autostrada.

"Stanno effettuando i saggi del terreno su incarico di Pedemontana, per valutare il fenomeno degli “occhi pollini” un fenomeno geologico molto presente nel territorio brianzolo" ha precisato il primo cittadino di Desio. 

Mezzi già al lavoro

Tra Desio, Lissone, Cesano Maderno e Bovisio lungo quello che sarà il futuro tracciato di Autostrada Pedemontana Lombarda in Brianza - tratta C - le macchine hanno già iniziato a effettuare sondaggi geognostici necessari per analizzare le caratteristiche dei terreni e perforazioni. A spiegare lo stato di avanzamento dell'iter preliminare di avvio dei cantieri a MonzaToday era stato l'ingegner Sabatino Fusco, direttore generale di APL. 

"Si tratta di sondaggi per predisporre gli scavi di tratta effettuati nella zona di Desio" ha spiegato Fusco. "Stiamo lavorando già su quello che sarà il tracciato quasi sull'intero sviluppo che adesso appare visivamente materializzato da dei picchetti che identificano quella che sarà la futura occupazione e in alcune zone è in corso la costruzione della recinzione di cantiere". I primi interventi sono partiti in parallelo con le bonifiche belliche, attività preliminare necessaria per l'avvio dell'iter di realizzazione della nuova tratta per rilevare l'eventuale presenza nei terreni di ordigni bellici inesplosi o residuati. "Le operazioni preliminari si stanno avviando ora, man mano che riusciamo a entrare in possesso delle aree sui vari lotti" spiega Fusco facendo riferimento all'attività di esproprio di circa 2mila lotti iniziata ormai dallo scorso settembre. "Fino ad ora sono state eseguite circa 1.300 immissioni in possesso delle aree interessate dai lavori che sono oltre la metà del totale e contiamo di completare le operazioni nel mese di marzo" ha aggiunto Fusco.

Che cos'è il fenomeno degli occhi pollini

Ma che cos'è il fenomeno degli occhi pollini? "La presenza di cavità nel sottosuolo della fascia pedemontana lombarda, indicativamente tra l’Adda e il Ticino, è nota da tempo" si legge nell'approfondimento sul tema della provincia di Monza e Brianza.

"Le convinzioni scientifiche più radicate rispetto all’origine ed alla natura di queste cavità si sono rivelate errate solo grazie a studi ed approfondimenti abbastanza recenti, che hanno soppiantato la visione classica che voleva questi vuoti lasciati da blocchi di ghiaccio sepolti. A partire dalla fine degli anni Novanta è stato dimostrato che gli occhi pollini sono dovuti a processi geologici assimilabili al carsismo; non si tratta quindi di “buchi” che possono essere trovati e riempiti, ma piuttosto di un fenomeno dinamico e in continua evoluzione, di una rete di condotti e cavità sotterranee che muta grazie alla circolazione di acqua nel sottosuolo". Il caso più eclatante in Brianza si è verificato nel giugno 2016, tra i comuni di Bernareggio e Aicurzio, dove il cedimento del terreno ha causato ingenti danni ad abitazioni e ad attività commerciali.

"A seguito di tale evento, rispondendo alla richiesta di diverse Amministrazioni Comunali, la Provincia di Monza e della Brianza ha promosso l’avvio di una nuova fase di studio del fenomeno degli occhi pollini per aggiornare il quadro attualmente contenuto nel PTCP, per raffinare le indicazioni operative per la pianificazione territoriale e per sviluppare i meccanismi di collaborazione interistituzionale necessari all’iscrizione del fenomeno degli occhi pollini tra le problematiche di dissesto idrogeologico del territorio" spiegano dalla provincia.

E nel 2018 è stato sottoscritto un primo protocollo di collaborazione, tra Provincia, ATO e la società BrianzAcque (gestore del servizio idrico integrato), finalizzato alla sperimentazione di una modalità operativa di aggiornamento del quadro conoscitivo relativo al fenomeno degli occhi pollini su un primo bacino di 15 comuni.


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